giovedì 5 dicembre 2013

E viene l'inverno...

Che giornate di sole e di vento profumato di neve! Quando arriva questo tempo mi rivedo ad Oberbozen, sull'Altopiano del Renon, dove ho abitato per tre anni. E' un posto meraviglioso, popolato da persone come si deve. Secondo mia moglie, i bimbi che vivono là hanno gli occhi tanto belli perchè se li riempiono ogni giorno di bellezza: boschi, laghi, montagne, tramonti e animali (dai lama alle aquile...).Stanno in giro da soli fino a quando non viene buio, estate o inverno non fa differenza. Pericoli non ce ne sono. Anche il mio Alberto è stato un bimbo di Oberbozen, e ancora oggi ne è fiero. Ed ha occhi bellissimi pure lui. Sua sorella Margherita, il nostro fiorellino, domani compie tre anni, ed è invece una ragazza di città. Correvo ogni tanto anche là, senza metodo o costanza, su uno sterrato in mezzo al bosco, andata in discesa e ritorno in salita, sei chilometri in tutto a mille metri di altitudine, da solo. Cercherò di organizzare un ritorno sul Renon insieme a qualche amico runner di città, per fare un pò di strada insieme fra alberi, silenzio e magia. E una bella birretta, una volta arrivati!

sabato 30 novembre 2013

Feet Power

L’altro giorno, per la prima volta, mi sono accorto del momento in cui ho “rotto il fiato” : questa piacevole sensazione mi ha consentito di potermi concentrare sulla dinamica del mio corpo in corsa. La prima cosa che ho percepito sono stati i piedi : i miei tendono al piatto, schiacciati da 80 chili di peso e 183 centimetri di altezza e guidati da uno che a volte crede di avere ancora vent’anni e pesare dieci chili in meno. I piedi… Correndo tre volte a settimana per 45 minuti a seduta chiedo loro di compiere circa 8000 appoggi in rullata, estensione e spinta: 4000 per ciascun piede. E’ evidente come siano loro lo strumento indispensabile, e devo loro almeno il 50 % del mio risultato. Eppure pochi runner - e meno ancora coach - ne parlano, concentrati in prevalenza su cuore, mente, motivazioni. Se i piedi non sono in forma ed efficienti, il resto però non basta. Il primo inserzionista (SPRING REVOLUTION 2.0) che ha creduto nel mio blog fa calze e, consegnandomi il paio che ora sto indossando, mi disse: “Provale perché non sono calze per proteggere i tuoi piedi dal freddo e dal caldo, come tante altre, ma sono studiate per contenere il piede, per ossigenarlo, per limitare le microrotazioni della caviglia... calze che possono esaltare i tuoi piedi, facendo la differenza”. Ora non posso dire, sinceramente, se fanno la differenza ma avendo compreso l’importanza dei piedi ho capito cosa voleva dire. La prossima volta userò calze diverse per capirne di più, e vi farò sapere.

lunedì 25 novembre 2013

A ciascuno il suo

Oggi la giornata è meravigliosa: freddo becco al mattino dopo una stellatona, sole via via piu' caldo fino ai 12 gradi di adesso, aria frizza. La mia uscita è durata un'ora, e ho leggermente allungato il percorso. Pur avvertendo l'immobilita' degli ultimi giorni ho fatto quello che volevo, e va bene così. Mi sento già così autorevole da azzardare - addirittura - un giudizio: non sono adatto alle lunghe distanze, la mia dimensione sta fra i 5 mila e i 10 mila metri. Magari mi sbaglio, magari no. Ne riparliamo la prossima volta.

giovedì 21 novembre 2013

Vorrei ma non posso

Sono fermo da giorni, e sono sempre più nervoso. Con i primi freddi,inesorabili da oltre dieci anni,tornano a trovarmi due belle protrusioni erniarie : se ne stanno tranquille per 350 giorni all'anno in fondo alla colonna vertebrale, e si presentano per il cambio di stagione. Mi sono fatto male stupidamente nella primavera del 2001 usando la forza delle braccia al posto di quella del cervello.Ci sono stati momenti in cui temevo di non poter tornare neppure a camminare normalmente, figurarsi correre, giocare a calcio, sciare. Si parlava di operazione, cicatrici, tempi di recupero, ma io volevo tentare un'altra strada. Mio padre, medico anche lui, mi portò da un suo amico che, in due sedute di mezz'ora l'una, mi riassestò la schiena e il morale, ridandomi l'euforia di poter vivere di nuovo come prima. Questa persona da tempo non c'è più: se ne è andato giovane, senza poter lottare contro un male che in due mesi l'ha schiantato. Dopo aver avuto problemi ad alzarmi dal letto, ad allacciarmi le scarpe, a stare seduto e a camminare, credo che il brutto sia passato, e domani prevedo di sgambettare sul mio circuito. Grazie ancora, Professore, ci sarà anche lei.

lunedì 11 novembre 2013

Orizzonti di gloria

Dopo l'esito della mia ultima uscita - un impasto di melodramma e farsa decisamente indigesto (vedi post precedente)- ho fatto come molti:ho dato la colpa alla corsa. Per una decina di giorni non ho corso, cercando alibi per appendere le scarpette al chiodo: "Basta e avanza il calcetto del lunedì, ci manca ancora che vai a correre" "Tanto la maratona non la farai mai, sei troppo scostante per preparare una roba del genere" "A correre puoi ricominciare quando vuoi". Alcuni amici che erano a New York per i 42 chilometri e rotti piu' famosi del mondo mi sembravano creature sovrannaturali, scese da mondi irraggiungibili. Ieri, alle 3 del pomeriggio, a tradimento, mi è venuta voglia di andare. Esco, in un vento fin troppo fresco, per il solito giro. All'andata, rispetto alle altre volte, sembravo addirittura concentrato.Mi ponevo obiettivi minimali:arriva fino a quella curva, non guardare quella salitella ma falla, tieni duro ancora un minuto. Al giro di boa, ero molto fiero di me. Al ritorno ho assaporato il piacere di correre per il fatto di correre. Anche se non faro' mai la maratona, sono entrato nel clan.

domenica 10 novembre 2013

Ragionare coi piedi

Deluso e sfiduciato,sono sparito per qualche giorno. L'ultima uscita - giovedì 31 ottobre - mi ha fatto capire alcune cosette, su di me e sulla corsa. Appena dopo pranzo ero uscito per il solito giro.Sono partito tranquillo, e presto ho inquadrato, cento metri avanti,una signora in corsa come me. "La prendo in scioltezza, ne ho da vendere" ho pensato. Beh: non l'ho presa, non sono riuscito a finire il mio percorso, ho rischiato di vomitare il pasto.Un successone, insomma. Ecco cosa ho imparato: 1) mangiare -anche leggero - ed andare a correre, non fa per me; 2) guardare quelli che ti corrono accanto va bene, sforzarsi di raggiungerli non è il caso (una signora di corsa potrebbe essere Franca Fiacconi con la quale, in materia, non posso al momento giocarmela..) 3) anche se sembra facile, la corsa e' una conquista graduale. All'inizio del post mi descrivevo come deluso e sfiduciato, ma le parole giuste sono superficiale e presuntuoso. Forse faccio meglio a ragionare coi piedi.

martedì 29 ottobre 2013

Regole,strappi,strappi alle regole

E' regola di buon senso stare bene, o aspettare di star bene di nuovo, per impegnare il proprio fisico in attività che lo mettono alla prova. Ieri penso di essermi strappato al fianco sinistro durante la consueta partita di calcio del lunedì sera, e me la sono cercata. Non ho praticamente fatto riscaldamento, essendo arrivato in ritardo. Bastavano i soliti dieci minuti di corsetta e leggeri allungamenti per salvarmi, invece... Oggi ho deciso comunque di fare la mia corsettina all'ora pranzo: di testa c'ero, e il resto, dopo un'iniziale ritrosia, le è andato dietro. Lo strappo c'è ancora, ed è in compagnia di una nuova regola: se riesci a farlo,ti fa bene!